Una studentessa ha deciso di intraprendere medicina. Una sua collega interessata la intervista per farsi raccontare come si è orientata. Ecco la sua intervista integrale.
Sin da piccola ho avuto un forte interesse per il mondo della scienza, mi ha sempre affascinato il corpo umano e in generale come sono formati gli esseri viventi. Mi ricordo che all’età di 8 anni i miei genitori mi comprarono uno scheletro e tutte le cassette di “Siamo fatti così”. Questo interesse col tempo si è trasformato in una passione ben precisa, quella per la medicina. Ho avuto l’occasione negli ultimi anni di discutere con persone che lavorano in campo medico e quello scientifico. Tutti mi hanno risposto che per poter fare questo lavoro bisogna essere preparati, ma la cosa che conta di più è avere una forte passione, non solo nei confronti delle materie ma del lavoro in sé. Per essere un buon dottore bisogna essere empatici, amare e rispettare le persone ed essere sempre disposto a rispettare la volontà del paziente. Negli ultimi anni ho iniziato a dubitare di me stessa, credevo che non sarei mai riuscita a fare questo lavoro e se ci fossi riuscita mi sarei subito pentita, così ho deciso di intervistare due miei compagni ,che come me vorrebbero prendere l’università di Medicina, e sentire i loro dubbi, le loro perplessità e le loro sicurezze. Insomma volevo scoprire se tutti passiamo attraverso questa fase di incertezze e di dubbi oppure se fossi l’unica. Da ciò che mi hanno raccontato ho capito che entrambi vorrebbero diventare medici perché pensano di possedere una forte empatia e amore per il prossimo. Salvare una vita per entrambi, ma anche per me, è una delle cose più belle che una persona possa fare. Un’altra cosa che li accomuna è l’interesse per le materie scientifiche,principalmente chimica e biologia, che sono d’altronde le materie a cui vanno meglio. Insomma per poter affrontare più di 6 anni di studio, bisogna avere un buon rapporto con le materie scientifiche ed essere molto determinati per realizzare il proprio sogno. Devo dire che uno dei due intervistati mi ha colpita molto, perchè alla domanda: “ Provi paura all’idea che tu possa non riuscire a realizzare il tuo sogno?”; lui mi ha risposto:” La paura è un’amica che non sempre va considerata , perchè se una persona viene trascinata da essa non riuscirà mai a vivere realmente. Se ho paura di non riuscirci è inutile che provi a svolgere un lavoro del genere, perchè non puoi averla dato che devi salvare la vita di molte persone. Quindi la paura ti blocca e ti impedisce ad intraprendere una strada del genere” .Queste parole mi hanno segnata molto, perchè ho capito che nella vita non bisogna farsi trasportare da queste emozioni negative, bensì bisogna lottare, nel mio caso per il proprio sogno, ma quando sarò una dottoressa per la vita delle altre persone. In effetti il dottore, rispetto agli altri mestieri, detiene una grandissima responsabilità fra le mani e proprio per questo motivo deve essere forte,coraggioso e sicuro di sè stesso. Come me anche uno dei due intervistati è rimasto molto colpito dal lavoro che è stato svolto dalla sanità italiana in questo ultimo anno, con l’emergenza sanitaria Cov-19, e gli ha fatto capire che vedere la felicità negli occhi delle persone quando si salva la vita è la ragione per la quale vorrebbe fare questo lavoro. Perciò non è un lavoro facile, è un lavoro per il quale bisogna dare tutto sè stesso e a volte costringe a rinunciare ad alcuni momenti importanti con i propri cari. Dall’intervista inoltre ho compreso che essere comprensivo e saper aiutare le persone non è per tutti, far sentire a proprio agio un paziente e comunicarci non è facile perchè bisogna creare sin dall’inizio un bel rapporto. Sono state due interviste molto interessanti, che mi hanno fatto avvicinare ancor di più al mondo della medicina. Entrambi sono riuscite a tranquillizzare e a rispondere ai dubbi che avevo riguardo al mio futuro. Ho capito che alla fine il dottore non è un semplicemente mestiere ma è un atteggiamento, un modo di fare, una cosa che è presente già nel nostro cuore. Se si è veramente portati per questo lavoro, non dovrebbero esserci problemi nel svolgerlo. Ovviamente non è possibile saperlo prima e per questo motivo non bisogna aver paura e bloccarsi già dalla partenza, bisogna invece impegnarsi; come ha detto uno dei due intervistati “ migliorare e cambiare se necessario”. Combattere per il proprio sogno ovviamente non vale esclusivamente per il mondo della medicina, ma per tutti i lavori, bisogna perciò non lasciarsi condizionare dalle altre persone e dalle proprie insicurezza, bisogna invece credere in ciò che si desidera fortemente fare.
# Studente intervista studente
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