Futura è un servizio di orientamento al futuro che aiuta i giovani a confrontarsi e riflettere sui propri interessi, progetti ed obiettivi e a utilizzare la formazione e i rapporti che vivono a scuola come risorse per orientarsi e costruire il proprio futuro. Il servizio dal 2017 ad oggi ha visto la partecipazione di centinaia di studenti, docenti e genitori di alcuni licei di Roma ed è coordinato dagli psicologi dell’associazione GAP che lo realizza su incarico del Municipio Roma II. Tramite “Futura” gli studenti coinvolti sono stimolati a “guardarsi dentro”, chiedendosi cosa gli interessa, che mete desiderano raggiungere e a “guardare fuori” confrontandosi con il mondo del lavoro, esplorando contesti formativi e lavorativi di proprio interesse.
ScuolaFutura è la “voce” di questo servizio, uno strumento per raccontare – tramite la scrittura, la fotografia e il filmmaking – le principali questioni concernenti il rapporto tra giovani, formazione scolastica e il futuro lavorativo. Vediamone alcune!
Motivazione e dipendenza dei giovani
“E’ presto per pensare a cosa farò dopo la scuola. Mi consiglieranno alla fine i miei genitori o i professori”
“I professori non ci capiscono. Studiamo tutto il giorno e non ci resta tempo per altro”
Un primo dato è che i giovani studenti non sempre hanno in sé la motivazione a interessarsi a qualcosa. Sembrano dipendere dalla famiglia e/o contro-dipendendere dai professori. In tal senso quella delle scuole superiori è una fase di passaggio: ci si sente ancora dipendenti dagli adulti e timorosi di ciò che c’è oltre la scuola, ma ci si inizia a interessare all’universo che esiste fuori dalla famiglia e dalla scuola.
E’ una fase di vita in cui è importante riuscire a esplorare con curiosità “se stessi” e “il mondo” mettendo in discussione la cultura della sfiducia verso il futuro che permea le nuove generazioni. Si desidera iniziare e sentirsi produttivi e riuscire in qualcosa e si inizia ad associare l’università e il lavoro al proprio futuro. E’ un momento delicato in cui pensiamo sia cruciale per i giovani sviluppare le proprie competenze “imprenditive”, come la competenza a lavorare in gruppo, a individuare e condividere i propri interessi, a porsi obiettivi, progettare. Imprendere come alternativa all’adempiere, ovvero a stare in un contesto in modo passivo nella fantasia di non potere contribuire al suo sviluppo.
Disorientamento ed ascensore sociale (rotto)
“Ho paura che dopo la laurea mi ritrovo a lavorare al McDonald”
“Dopo la laurea me ne vado all’estero, qui non c’è futuro”
“A che serve studiare se tanto poi serve la raccomandazione per andare avanti?”
Quando i giovani si mettono a pensare per la prima volta al futuro si ritrovano spesso di fronte ad un forte disorientamento. Si confrontano con una rappresentazione minacciosa del mondo lavorativo che fa sentire impotenti e fa venire voglia di fuggire. A ciò reagiscono sentendosi costretti, senza possibilità di fare errori, a dover fare la scelta giusta spesso senza chiedersi cosa desiderano fare, cosa li emoziona e verso cosa si sentono portati.
In tale contesto sentono che la formazione scolastica, se presa come un mero adempimento, un compito da assolvere, non sarà in grado di assicurargli un futuro; questo anche perché in questo periodo storico stanno cambiando le professioni, alcune sono in crisi mentre altre, appena nate, sono in fase di sviluppo. Senza un’attenta analisi dei complessi cambiamenti sociali in corso si corre il rischio di non comprendere quali fattori stiano determinando la crisi di alcune professioni e l’ascesa di altre, quali determinano la riuscita o il fallimento di un determinato percorso lavoro intrapreso. Sentiamo il rischio di uno scollamento tra la formazione scolastica e questi complessi cambiamenti in corso , motivo per cui pensiamo utile individuare, esplorare, comprendere e all’interno della formazione scolastica quali sono le conoscenze e competenze utili a orientarsi al futuro.
A scuola non si sa bene cosa farsene del gruppo-classe, delle relazioni, delle emozioni e degli interessi dei giovani
“Vorrei fare l’imprenditore nel mio ambito di interesse, ma non saprei come e con chi“
“Pratico e mi interesso di teatro e recitazione, ma mi vergogno a condividerlo a scuola“
“Non so cosa mi interessa. Non ne ho mai parlato e mi vergogno di non avere idee”
Nel corso del progetto Comunità Futura ormai al quarto anno, abbiamo visto che spesso gli studenti tra di loro non si conoscono, sanno poco dei propri e degli altrui desideri, non sanno come condividerli, non ne hanno mai parlato. E’ paradossale pensare a quante ore si passino a scuola insieme tra i 6 e i 18 anni e quanto poco spazio si dedichi al conoscere i propri progetti per il futuro, ad un confronto su questo all’interno dei gruppi-classe, con le famiglie e con gli insegnanti.
Tramite “Scuola Futura” ci interessa parlare di questi e altri problemi, parlare di quello che accade nelle scuole assumendo un punto di vista riflessivo, analitico, anzi psicoanalitico.