Ecco il resoconto del primo incontro del gruppo A “Psicologia, psichiatria, criminologia” svoltosi il 23 Novembre 2021 presso Villa Leopardi., Il resoconto ha l’obiettivo di raccontare le questioni che il gruppo ha affrontato e gli obiettivi che si sta iniziando a porre!
Nel primo incontro ci si è iniziati a conoscere e ragionare su quali obiettivi di ricerca darsi nel gruppo di lavoro. Siamo partiti dalle attese che avevano portato a scegliere di partecipare a questo specifico gruppo tra quelli proposti e a quale tra le tematiche del gruppo gli studenti fossero interessati. Nel presentarsi alcuni partecipanti hanno detto di essere interessati allo studio della mente umana specificando di essere affascinati dal senso che sta dietro i comportamenti. A questo proposito gli studenti hanno detto che psicologia, psichiatria e criminologia suscitano il loro interesse perché capaci di svelare ciò che solitamente rimane nascosto.
Per molti tra gli studenti presenti all’incontro le professioni associabili a queste discipline – lo psicologo, lo psichiatra, il criminologo – sono professioni connesse all’indirizzo di scienze umane che frequentano, per altri il prodotto di una curiosità soggettiva non legata all’indirizzo di studio.
C’è chi nel presentarsi ha detto di essere interessato alla psichiatra poiché coniuga lo studio della mente con la medicina, considerata maggiormente approfondita e capace di produrre reddito. C’è chi si è incuriosito alla criminologia guardando in TV “CSI” acronimo di Crime Scene Investigation (Investigazione della scena del crimine), una serie trasmessa in America dal 2001 al 2015 in America e divenuta popolare nel nostro paese. C’è chi invece lo ha fatto per l’interesse per un approccio investigativo e per lo studio dei dettagli.
Un primo obiettivo di ricerca che nel gruppo ci siamo dati è stato esplorare che rappresentazione avessero i partecipanti della professione dello psicologo, dello psichiatra e del criminologo e di incuriosirsi alle differenze tra queste. Per rappresentazione intendiamo come una determinata professione, in buona parte sconosciuta agli studenti, si configura nella loro immaginazione. Per farlo abbiamo proposto un gioco fondato sulla regola di dire le parole che ogni diversa professione faceva venire in mente agli studenti per formare delle catene di parole rappresentative della rappresentazione della professione stessa.
È stato interessante poi commentare somiglianze e differenze tra le tre catene di parole. Le prime parole di ciascuna catena sono sembrate differenziare l’oggetto di studio e intervento delle tre diverse professioni: la mente/psiche per la psicologia, la malattia/sindrome/pazzia per la psichiatria, il rapporto tra crimine e colpevole per la criminologia.
La rappresentazione delle tre professioni si differenzia in relazione agli obiettivi e agli strumenti di ciascuna professione: la psicologia si qualifica in ordine all’obiettivo di analizzare e comprendere la mente tramite specifici strumenti: parlare e ascoltare; la psichiatria per l’obiettivo di curare/risolvere la malattia/sindrome tramite l’utilizzo dei farmaci; la criminologia per l’obiettivo di individuare il colpevole di un crimine indagando, interrogando, osservando per cercare dettagli e indizi.
A questo proposito durante l’incontro ci siamo chiesti se la rappresentazione di queste professioni che gli studenti hanno fosse realistica. Abbiamo cosi individuato come obiettivo di ricerca interessante l’incontrare professionisti per verificarlo. Inoltre abbiamo chiesto agli studenti se conoscessero il senso delle parole e dei concetti che gli erano venute in mente. È stato in questo modo possibile iniziare a chiedersi cosa fosse la mente o un comportamento umano, che differenza ci fosse tra una malattia mentale e una sindrome, cosa fosse la follia. Ci siamo subito accorti che i concetti venuti in mente agli studenti non avevano per loro un significato chiaro e che poteva essere interessante studiarlo anche chiedendo una mano su questo a dei professionisti del settore. Ci siamo per questo divisi in gruppetti per definire alcune possibile domande da fare in un intervista a uno psicologo, a uno psichiatra e a un criminologo.
Per l’intervista a uno psicologo:
- Che effetto fa ascoltare tutti i giorni i problemi altrui? Ha un impatto psicologico?
- Che soddisfazioni dà questo lavoro?
- Come mantenere la professionalità e il distacco da un paziente che esprime e racconta sé stesso e la sua vita?
- Che metodo usa per mettere a proprio agio il paziente e farlo fidare di lei?
- Che ruolo ha l’interpretazione del linguaggio e del corpo nel suo lavoro?
- Lo stipendio dipende dal numero dei pazienti o è fisso?
- Qual è il percorso di studi nello specifico?
- C’è uno sbocco lavorativo immediato?
- Come ci si occupa dello stigma sociale di andare dallo psicologo?
- Cos’è un comportamento umano?
Per l’intervista a uno psichiatra:
- L’ha mai spaventata il suo lavoro?
- In base a cosa identifica un disturbo?
- Perché ha scelto proprio psichiatria?
- Che rapporto ha con i suoi pazienti?
- Quali comportamenti ritiene rilevanti in una persona a primo impatto e perché?
- Che percorsi ha affrontato? Ci sono stati degli ostacoli? Se si quali?
- In che ambiti lavora uno psichiatra? Se ha lavorato in più di uno in quale di questi si è sentito più realizzato?
- Ha mai avuto a che fare con soggetti pericolosi? Se si come si è comportato? Come si rapporta in ambito familiare? Il suo lavoro ha mai influenzato la sua vita privata?
- Che differenza c’è tra una sindrome e una malattia mentale?
- Che cos’è la follia?
Per l’intervista a un criminologo:
- Che cosa è follia?
- Come si rapporta con i pazienti?
- Ci sono molte possibilità di trovare questo tipo di lavoro in Italia?
- Qual è stato il suo percorso di studi?
- Quanto cambia questo lavoro rispetto a quello che vediamo in televisione?
- Quanto è all’incirca uno stipendio base?
- C’è differenza tra i sessi o parità?
- Da dove è nata questa sua passione? C’è stato un contatto diretto con persone in questo ambito prima di intraprendere gli studi?
- Quanto influenza la propria vita lavorare come criminologo?
- Cambia o condiziona la sua sanità mentale?
- Ha mai avuto ripensamenti sul lavoro scelto?
- È mai riuscito a curare qualcuno o aiutarlo?
- Il suo lavoro l’ha mai messa in pericolo come persona?
- C’è stato qualche periodo senza lavoro o il flusso dei pazienti e costante?
- Il covid quanto ha influito?
- Collabora con altre forze dell’ordine o privatamente?
- Ha mai avuto casi diventati famosi? o così difficili da non riuscire a risolverli?
- Dopo che ha finito gli studi dopo quanto tempo è riuscito a trovare lavoro?